Alla base della decisione, il comportamento del vice capo del personale che si rifutava di ricevere un dipendente (convocato dallo stesso per una contestazione disciplinare) alla presenza di un delegato sindacale anche se lo stesso era lì, per espressa richiesta del lavoratore oltre che in conformità rispetto la normativa in materia.
Gli animi si sono scaldati da ambo le parti.
Il lavoratore e il delegato hanno insistito per essere ricevuti assieme, mentre il vice capo del personale insisteva nel suo chiaro rifiuto. Secondo indiscrezioni sono volate parole mentre gli animi si arroventavano fino a provocare lo strappo a cui oggi si risponde con la protesta.
Non ci sono dubbi sul fatto che l'atteggiamento del vice capo del personale sia del tutto riprovevole, anche per il fatto che al di là delle motivazioni personali che spingono un lavoratore a chiedere la presenza di un delegato, se questa viene esplicitamente richiesta stà a significare che per il soggetto in questione è importante! E su ciò che è importane oppure no, ognuno ha la sua visione soggettiva, sulla quale nessuno può permettersi di dare giudizi!
Ciò nonostante molti hanno deciso di non aderire alla protesta e di rimanere comunque a lavorare creando una spaccatura tra quelli a favore dello sciopero per ovvie ragioni e quelli contrari.
Vero è, che con questo parziale fallimento la RSU raccoglie i frutti (e non è la prima volta) di un'atteggiamento di totale incoerenza seminato in anni di attività nel quale da un lato si è preferito navigare a vista e male in barba ai problemi dei lavoratori, dall'altro adoperarsi a tutela dei propri interessi con impegno certosino.
La sfiducia nei loro riguardi dilaga.Per molti, infatti, lo sciopero indetto a tutela del lavoratore era in realtà pro rappresentanze sindacali unitarie sentitasi minacciate dall'impopolarità nella quale brancolano.
Non si sarebbe mai indetto altrimenti.
Vero è che mesi fa non si mosse un dito a tutela di alcune lavoratrici che si erano viste gettare nell'immondizia i propri effetti personali dal capo produzione in un gesto di isteria provocato dal caldo e astinenza da aria condizionata. Anche quello fu un gesto grave anche forse più dell'attuale ma in quel caso solo un timido comunicato!
Gli atti concreti sono stati rivolti a insabbiare l'intera vicenda di cui non se ne conosce l'epilogo e questo tanto per citare l'ultimo fatto avvenuto in ordine cronologico di una lunghissima lista di piccoli o grandi schiaffi a danno dei lavoratori e messi a tacere con la complicità di un comunicato sindacale che placa la rabbia sul nascere e del tempo che corrode i ricordi.
La lista è davvero lunga.
Lo schema identico. All'infinito.
La perplessità è anche sul mezzo di lotta utilizzato.
Per quale motivo ricorrere allo sciopero?
Era davvero il mezzo più adatto o scelto solo in quanto più rumoroso?
L'anti-sindacalità è una brutta cosa ma per combatterla servono a poco gli scioperi se non sono seguiti da atti concreti e dal vero mezzo per combatterla: una denuncia per anti-sindacalità!
Certo è, però, che una denuncia nei confronti dell'azienda non è solo il mezzo di lotta più efficace ma anche il meno rumoroso.
E' anche il meno popolare.
Sopratutto nei beati rapporti tra Azienda&RSU!
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